giovedì 19 marzo 2009

7G11 Nati per essere sfrenati

Homer regala a Marge per il suo compleanno una palla da bowling con l’intenzione di sfruttarla lui stesso. Marge per ripicca comincia ad appassionarsi al bowling e incontra uno spasimante dall’accento francese che le fà delle avances. Dovrà scegliere tra i due uomini e alla fine non tradirà l’amore per Homer.

Puntata che, seppure del filone tradizionale, rappresenta uno dei vertici della prima serie per l’onestà, la saggezza con cui è stata realizzata. Di spirito romantico ma non stucchevole, dalla morale irreprensibile ma non conservatrice descrive l’eterno rapporto che coinvolge la coppia protagonista della serie, che è amore viscerale, affetto e rispetto per l’altro: senza l’uno, l’altro è perduto, c’è una complementarietà di fondo che lega i due indissolubilmente. Come ogni amore che si rispetti incappa in trappole, alti e bassi, cadute e riprese ma non si spezza mai. Marge è donna repressa, che trattiene le sue paranoie per poi sbottare come spesso gli accade (splendida la metafora di Homer con la marmellata che non trasborda ai lati, un Homer così incredibilmente arguto è raro da vedere!). È così tollerabile il fatto che ogni tanto si inceppi qualcosa nella sua vita di moglie casalinga ma la forza di Marge sta nel trovare sempre la via giusta al momento giusto. Il finale con la parodia rovesciata di “Ufficiale e gentiluomo” è da antologia e rappresenta uno dei punti più alti raggiunti dai Simpson tutti e Homer che conclude con uno dei suoi classici pezzi epicomici “Digli che vado sul sedile posteriore della mia macchina con la donna che amo e non sarò di ritorno prima di dieci minuti!” si conferma come il personaggio più straordinario dei cartoons con un umorismo tanto involontario quanto geniale da renderlo inevitabilmente amabilissimo.

Non c’è sigla.

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