lunedì 24 novembre 2008

7G02 Bart il genio

In un test di quoziente intellettivo Bart scambia il suo compito con quello di Martin, risulta così che egli è un genio. Viene trasferito in una scuola d’èlite e i rapporti con Homer diventano idilliaci. Bart regge però per poco la vita da cervellone e alla fine si decide a confessare per ritornare alla vecchia vita.

La seconda puntata non si discosta molto dalla prima anche se è chiaro un aumento di ritmo e un allargamento del raggio d’azione della famiglia che causa la creazione di nuovi personaggi. Ma la grande novità è l’approfondimento dedicato a Bart (è la prima puntata monotematica della serie): Il Bart che esce da questa puntata è già mostrato a tutto tondo e saranno pochi i tratti da modellare in seguito. Spirito ribelle, genio dell’azione, è il fautore dell’anticultura ingenua. La cultura che viene comperata con la furbizia e maciullata in maniera esplosiva. Il nichilismo inconscio e estremo è quello con cui la Carmen di Bizet (e si comincia a parlare di passato frullato e allucinato) viene distrutta dalla demenzialità di Bart e Homer (e che non toglie anche il sorriso a Lisa). La trame sono ancora indulgenti ma lo spirito da uragano destabilizzante c’è già.

Compaiono per la prima volta il direttore Skinner, Milhouse, Martin, la signorina Caprapal. La frase di Bart è “Non disegnerò donne nude in classe” e in poltrona Bart viene fatto saltare per poi ricadere davanti al televisore nella scena seguente.

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